Domenica 17 marzo 2013, ore 16,30
Lunedì 18 - Martedì 19 - Mercoledì 20 marzo 2013 ore 10,30
Testo, regia e interpretazione
Tiziana Lucattini
Fabio Traversa
oggetti scenici Francesco Persico
progetto luci Martin Beeretz
foto di scena Patrizia Lucattini
promozione Paola Meda
Dalla saga di Giufà, personaggio di forte tradizione orale e
popolare dell’area del Mediterraneo. Giufà. Pasticcione, testardo, visionario,
stupido, furbo, saggio, matto, clown, bugiardo, poeta. Un bambino. Giufà e la
madre, in un perenne, buffo e tenero conflitto. Non hanno età. Sono poveri.
Vivono in una baracca/cabina sulla spiaggia. Una terra di nessuno. Di fronte il
mare. Alle spalle un’indefinita periferia cittadina. Giufà guarda il mare, e
sogna. Al di là del mare, un padre sconosciuto e idealizzato. Un desiderio di
grandezza, un presente di stenti che intrappola madre e figlio in una specie di
beckettiana clownesca immobilità. Lei una Gelsomina felliniana, ragazza
invecchiata senza sposo, credulona e forastica. Lui, Giufà, un Ninetto
pasoliniano che desidera perdersi davanti a quello che è più grande di lui,
mare e nuvole. E che ritrova sé stesso grazie al respiro del mistero, contatto
con la rabbia e il dolore di un abbandono: un padre sparito troppo presto,
senza un saluto. La condanna ad essere bambino per Giufà e ad essere diffidente
e brontolona per la madre si ribalta così davanti al mare, davanti alle nuvole,
davanti alla possibiltà di muoversi, scorrere. Crescere. Diventare adulti serbando
un sano desiderio d’infanzia. Le ferite restano ma prendono aria, sole e acqua.
Il mare rimargina e invita a prendere il largo verso terre sconosciute, tutte
da esplorare e inventare.
Per tutti, dai sei anni in poi
Posto unico, € 5,00